Il Pūrṇa Yoga è la pratica dello Yoga che si integra nella vita di ogni giorno.
Spesso il momento che dedichiamo alla disciplina è limitato allo spazio di permanenza sul tappetino, eppure la finalità sarebbe quella di portarla in ogni momento della nostra giornata.
Questa modalità di pratica riunisce tutti i rami dello Yoga in un percorso completo e onnicomprensivo; il praticante passa dal vivere i precetti a radicarli in sé con le posture, a respirarli con il pranayama e interiorizzarli con la ritrazione dei sensi, fino a inciderle nella propria genetica spirituale con i dharana.
Questo consente di portare la pratica nella vita con la sua perfezione senza scopo, con la volontà forgiata dallo sforzo e con la consapevolezza che ogni concetto toccato ci modifica nell'azione.
L’Essere Umano racchiude in sé l’unione di Prakriti e Purusha, la prima che ci radica alla Terra, la Madre generatrice e il secondo che ci connette alla Coscienza Originaria, il Sé primigenio e sempre uguale a sé stesso.
Spesso questa condizione, se non compresa e integrata, porta a vivere la manifestazione nel veicolo psico-fisico come dicotomica: da un lato la materia che traina verso il basso e dall’altra la spiritualità che attira verso l’alto.
Eppure Sri Krishna nella Bagavad Gita ci dice che anche la materia è Purusha, la sua forma corruttibile ma pur sempre Spirito; se così non fosse, anche da un punto di vista squisitamente filosofico, il Purusha perderebbe la sua natura infinita essendoci al suo esterno un’entità finita.
La visione separata di queste due manifestazioni spirituali genera nel praticante l’idea che esistano due vite parallele, una sul tappetino durante la pratica e una fuori dal tappetino nella vita quotidiana… Nulla di più fuorviante!
La pratica è la nostra vita quotidiana, con le sue difficoltà, i suoi limiti, la sua bellezza, i suoi orrori; la vita che viviamo tutti i giorni è l’esperienza trascendente che la nostra Anima Peregrina ha scelto per potersi ricordare di Sé ed è la nostra possibilità unica e preziosa per Essere.
Consapevolizzare questa inscindibilità rafforzando il nostro asse centrale, ponte meraviglioso, ci aiuterà a lasciar vibrare all’unisono Terra e Coscienza, eliminando quei rumori di fondo che coprono l’armonia irripetibile della nostra Anima.
Questo è l’obiettivo di questa Via: ricordare chi siamo, le nostre molteplici forme che convergono in un unico fulcro centrale, poterle percepire muoversi sinergicamente dentro di noi e fuoriuscire all’esterno con chiarezza e determinazione.
Per il nostro bene e per il bene di tutte le forme di vita che ci circondano.
Tematica del mese
Trasmutare il potere
di Manipura:
dai campi di Proserpina
ai Campi Elisi
Nella nostra vita quotidiana siamo spesso presi dall'immanenza: tutto rotola su sé stesso come se non ci fosse tempo, spazio, senso.
Questo continuo movimento che si autorigenera ci chiude in un cerchio che, a lungo andare, prosciuga le nostre energie e la nostra voglia di vivere e scoprire chi siamo e qual è il nostro scopo di vita.
Manipura, il fuoco che brucia incessante, divampa attraverso il continuo fare, attraverso il rajas che domina le nostre frenetiche vite; più il fuoco brucia e più fatica facciamo a spegnere l'impulso all'azione; più agiamo e maggiori samskara porteremo con noi.
Ma c'è un modo per invertire la rotta: spostare l'attenzione della nostra mente dall'esterno all'interno, dal basso all'alto, dalla casualità alla causalità.
In questo modo quel fuoco diviene tapas, l'ardore necessario per percorrere la Via dello Sviluppo Coscienziale senza arresti, per arrivare finalmente a recuperare tempo, spazio, senso.
La pratica di questo mese verterà sulle tecniche yogiche che ci aiutano in questo proposito affinché ci sia più vita nei nostri giorni, vita vera.
Giovedì 18 aprile
dalle ore 19:00 alle ore 21:00
on line sulla piattaforma ZOOM
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